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WALK IN THE WILD SIDE.

Mi capita spesso quando cammino di mettere in moto troppo il cervello e di perdermi nei gomitoli aggrovigliati dei miei pensieri. Sarà che è un periodo in cui sto facendo della manutenzione, ovvero ho iniziato a prendermi cura delle parti di me che cigolano e scricchiolano, quindi faccio fatica a fermare pensieri.
Mi interrogo sulle cose più banali come il mio modo di vestire, la cura del mio corpo e della mia casa e poi passo ad interrogativi più grandi: riuscirò ad accompagnare i miei figli nella loro crescita, ad essere presente nelle loro scelte senza giudicare, a dare a loro strumenti e valori a cui tornare quando si perdono.
Insomma i pensieri spaziano e raggiungono anche interrogativi che mi riguardano: posso riuscire a migliorarmi ancora? posso permettermi di essere ambiziosa senza essere presuntuosa? cosa posso fare per sciogliere alcuni nodi dei miei gomitoli? e dopo averli sciolti come sarò?
I pensieri poi vanno a incagliarsi anche tra i mille interrogativi della vita di coppia: sono una moglie paziente e attenta? Lui quando dice che va in un posto ci va davvero? come possiamo migliorare la nostra comunicazione?
Quando torno dalla passeggiate sono sudatissima, ma non per la fatica della corsa, ma per l'elucubrazione mentale che mi accompagna.
Non so se è utile porsi tutte queste domande, senza in realtà non rispondere a nessuna, a me fa sentire in fermento, in lievitazione.
Ciò che noto è che insieme a tutti questi pensieri fa capolino un po' di stanchezza e a volte avrei bisogno solo di spegnere la testa e lasciare andare. Sarà per questo che in questo periodo le serie tv leggere e giovali sono le mie migliori amiche, mentre i miei amati libri giacciono sul comodino.
Già perché quando la testa è già piena di sé, è difficile aprirla ad altre storie....tenendo anche presente che io lavoro con le storie e i problemi di altra gente....
Detto questo provo con la scrittura, mia grande amica, che spesso mi ha aiutata  e resa più consapevole e leggera.
Vediamo se buttando ogni pensiero sul foglio, poi riesco a prenderlo in mano e dagli una giusta collocazione. Io che da adolescente scrivevo poesie su pezzi di carta e li bruciavo.
Già perché la scrittura è utile più di mille parole e a volte è propio quando scrivi che capisci qualcosa in più di te.
E allora qualcuno dirà perché condividi i tuoi pensieri, perché non li tieni per te?
Spargere le mie parole in rete mi fa sentire meno sola e più ascoltata....perché quando scrivi pensi anche all'altro che potrebbe leggere e ritrovarsi in te. A me è accaduto e mi sono ritrovata in tante storie e tante parole. E allora viva la scrittura condivisa e che queste parole arrivino a tutti, a nessuno e a me.

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