Il tema educazione è sempre presente nella mia sfera materna, sarà perché il mestiere più difficile di una mamma non è allevare, ma educare.
L'allevamento è quella fase della vita del bambino dove tu curi principalmente il suo corpo, la sua nutrizione e la sua salute. Momento estremamente faticoso perché richiede un impegno costante 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 e quindi accade che dopo un periodo estenuante di cura, una mamma prende il respiro. Proprio lì però arriva il momento di educare.A volte questo compito che è fondamentale passa sotto gamba, proprio perché la stanchezza arriva e quando i bambini riescono a fare delle cose da soli e tu vedi la fine del tunnel. Proprio là in fondo dove c'è la luce parte un'altra lunga galleria dove si entra e non se ne esce. Come il lungo tunnel sotto la Manica che ti porta in fondo al mare per poi riemergere in un paese nuovo, così il lungo tunnel dell'educazione ti porta nel fondo del tuo animo per poi riemergere nella quotidianità e nel fare.
Riuscire a decidere come agire di fronte ad un capriccio, una marachella, una nota a scuola; riuscire a misurare le parole, le frasi, le azioni è veramente una lunga fatica. Quelle mani che fino all'altro giorno si sostituivano alle loro per vestirli, imboccarli, cambiarli e lavarli si devono fermare e lasciare che quelle mani piccole e malferme facciano le loro esperienze.
Le parole che venivano usate per parlare con loro, che venivano usate per rispondere per loro, che venivano usate per parlare di loro, si devono bloccare e devono lasciare spazio alle loro parole. Allora la nostra bocca si deve trasformare solo in una grande orecchia e bisogna ascoltare, perché dietro ogni richiesta, parole e discorso c'è altro che bisogna sentire.
Lasciare spazio è per me il vero significato di educare. Lasciare sbagliare è il mio regalo da mamma, lasciare andare è il compito di un buon genitore.
Arrivano ,però, giorni in cui la fatica di stare senza fare, pesa e fa soffrire, quindi ricordo con tenerezza quando il mio essere mamma era solo fare.Ricordo la fatica di quei momenti molli e sospesi e vedo il risultato. Incrocio le braccia e vi sto a guardare, perché lo sguardo, quello rimarrà sempre su di voi, sempre e per sempre.
L'allevamento è quella fase della vita del bambino dove tu curi principalmente il suo corpo, la sua nutrizione e la sua salute. Momento estremamente faticoso perché richiede un impegno costante 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 e quindi accade che dopo un periodo estenuante di cura, una mamma prende il respiro. Proprio lì però arriva il momento di educare.A volte questo compito che è fondamentale passa sotto gamba, proprio perché la stanchezza arriva e quando i bambini riescono a fare delle cose da soli e tu vedi la fine del tunnel. Proprio là in fondo dove c'è la luce parte un'altra lunga galleria dove si entra e non se ne esce. Come il lungo tunnel sotto la Manica che ti porta in fondo al mare per poi riemergere in un paese nuovo, così il lungo tunnel dell'educazione ti porta nel fondo del tuo animo per poi riemergere nella quotidianità e nel fare.
Riuscire a decidere come agire di fronte ad un capriccio, una marachella, una nota a scuola; riuscire a misurare le parole, le frasi, le azioni è veramente una lunga fatica. Quelle mani che fino all'altro giorno si sostituivano alle loro per vestirli, imboccarli, cambiarli e lavarli si devono fermare e lasciare che quelle mani piccole e malferme facciano le loro esperienze.
Le parole che venivano usate per parlare con loro, che venivano usate per rispondere per loro, che venivano usate per parlare di loro, si devono bloccare e devono lasciare spazio alle loro parole. Allora la nostra bocca si deve trasformare solo in una grande orecchia e bisogna ascoltare, perché dietro ogni richiesta, parole e discorso c'è altro che bisogna sentire.
Lasciare spazio è per me il vero significato di educare. Lasciare sbagliare è il mio regalo da mamma, lasciare andare è il compito di un buon genitore.
Arrivano ,però, giorni in cui la fatica di stare senza fare, pesa e fa soffrire, quindi ricordo con tenerezza quando il mio essere mamma era solo fare.Ricordo la fatica di quei momenti molli e sospesi e vedo il risultato. Incrocio le braccia e vi sto a guardare, perché lo sguardo, quello rimarrà sempre su di voi, sempre e per sempre.
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