Anche i miei gioielli , come un miliardo di altri bambini, hanno iniziato la Scuola Elementare.
Passaggio obbligato, scontato nella crescita dei nostri figli. Ecco io però di scontato in questa nuova avventura non ci sto trovando nulla.
Abbiamo iniziato circa 1 settimana fà con un incontro ,in un salone pieno di genitori , con le maestre che insegneranno ai nostri figli nei prossimi 5 anni.
Loro hanno iniziato a consegnare modulo per mensa, modulo per uscite sul territorio, p.f.o. della scuola e lista quaderni e materiale per la scuola.
Poi hanno spiegato il modo che adotteranno per insegnare a leggere e a scrivere ai nostri figli, quante saranno le classi, numero di bambini.....insomma cose scontate e obbligatorie.
Alla fine della riunione ci hanno spiegato orari della prima e seconda settimana.
Il primo giorno puntuali ore 9,00 io e i gemelli eravamo pronti con cartelle nuove di zecca e tanta voglia di vedere la scuola dei grandi. Ci siamo riseduti nel salone e le maestre ci hanno salutato, spiegato la mattinata e poi hanno inviato i bambini a salutare mamma e papà.
Anche qui tutte cose obbligatorie e scontate.
Poi c'è stata la campanella di fine primo giorno e le altre campanelle fino all'ultima di oggi. Tutto scontato e banale, quello che doveva accadere.
Ecco in mezzo a questa obbligatorietà e scontatezza mi chiedo dei perché.
Perché da Mercoledì sera l'insonnia mi accompagna e sento sempre un friccicorio nel cuore quando la mattina li vedo percorrere la strada con la loro cartella?
Perché sono sempre la prima ad arrivare a prenderli?
Perché mi sembrano ancora tanto piccoli e tanto bimbi per passare 6 ore seduti in un banco e per cominciare la loro prima grande avventura di indipendenza.
Da questo momento in poi saranno in grado di leggersi le fiabe da soli, scrivere la letterina a Babbo Natale e Santa Lucia, contare quante caramelle hanno nel cesto e sapere quante ne avranno dopo averne mangiate un tot.
Da questo momento in poi impareranno a parlare con persone adulte in modo garbato, a rispettare regole e tempi.
Certo alcune di queste cose le sanno già fare, ma da ora in poi inizieranno il loro percorso nella scuola, il loro percorso nella lingua italiana, la matematica, gli studi.
Inizieranno ad appassionarsi a qualcosa, inizieranno il primo gradino verso ciò che saranno da adulti.
Ecco io tutta questa scontentezza e obbligatorietà la vedo così.
Felice per la corsa iniziata verso il loro futuro e un po' disorientata e angosciata per i primi passi lontani dal mio sguardo.
Io gli occhi, figli miei, li terrò sempre su di voi e anche se con fatica( che ho imparato a nascondere) vi spronerò a correre sulla vostra strada.
Passaggio obbligato, scontato nella crescita dei nostri figli. Ecco io però di scontato in questa nuova avventura non ci sto trovando nulla.
Abbiamo iniziato circa 1 settimana fà con un incontro ,in un salone pieno di genitori , con le maestre che insegneranno ai nostri figli nei prossimi 5 anni.
Loro hanno iniziato a consegnare modulo per mensa, modulo per uscite sul territorio, p.f.o. della scuola e lista quaderni e materiale per la scuola.
Poi hanno spiegato il modo che adotteranno per insegnare a leggere e a scrivere ai nostri figli, quante saranno le classi, numero di bambini.....insomma cose scontate e obbligatorie.
Alla fine della riunione ci hanno spiegato orari della prima e seconda settimana.
Il primo giorno puntuali ore 9,00 io e i gemelli eravamo pronti con cartelle nuove di zecca e tanta voglia di vedere la scuola dei grandi. Ci siamo riseduti nel salone e le maestre ci hanno salutato, spiegato la mattinata e poi hanno inviato i bambini a salutare mamma e papà.
Anche qui tutte cose obbligatorie e scontate.
Poi c'è stata la campanella di fine primo giorno e le altre campanelle fino all'ultima di oggi. Tutto scontato e banale, quello che doveva accadere.
Ecco in mezzo a questa obbligatorietà e scontatezza mi chiedo dei perché.
Perché da Mercoledì sera l'insonnia mi accompagna e sento sempre un friccicorio nel cuore quando la mattina li vedo percorrere la strada con la loro cartella?
Perché sono sempre la prima ad arrivare a prenderli?
Perché mi sembrano ancora tanto piccoli e tanto bimbi per passare 6 ore seduti in un banco e per cominciare la loro prima grande avventura di indipendenza.
Da questo momento in poi saranno in grado di leggersi le fiabe da soli, scrivere la letterina a Babbo Natale e Santa Lucia, contare quante caramelle hanno nel cesto e sapere quante ne avranno dopo averne mangiate un tot.
Da questo momento in poi impareranno a parlare con persone adulte in modo garbato, a rispettare regole e tempi.
Certo alcune di queste cose le sanno già fare, ma da ora in poi inizieranno il loro percorso nella scuola, il loro percorso nella lingua italiana, la matematica, gli studi.
Inizieranno ad appassionarsi a qualcosa, inizieranno il primo gradino verso ciò che saranno da adulti.
Ecco io tutta questa scontentezza e obbligatorietà la vedo così.
Felice per la corsa iniziata verso il loro futuro e un po' disorientata e angosciata per i primi passi lontani dal mio sguardo.
Io gli occhi, figli miei, li terrò sempre su di voi e anche se con fatica( che ho imparato a nascondere) vi spronerò a correre sulla vostra strada.
Sacrosanta verità!! E' nel mezzo che sta la differenza!
RispondiEliminaBuon percorso scolastico a loro e a te ;D