A volte a fine settimana o giornata faccio il conto mentale di tutto ciò che ho fatto e che dovevo ancora fare e mi spavento. Sono una mamma che lavora e cerca di arrivare dappertutto.....questo mio essere espansa a volte mi sentire come uno slimer che si infila in ogni pertugio per riempire per bene la stanza.
La sensazione di liquido che mi accompagna mi rende, a volte, senza forma, inodore ed incolore...insomma un po' una tappezzeria ai muri che si è nella stanza ma nessuno a meno che non sia bella od orrenda ci fa caso.
E così giro luoghi e posti in modalità tappezzeria perché penso sia importante esserci.....si sono una mamma che lavora con tutti i sensi di colpa che vengono quando al mattino scaraventi i tuoi figli dalla macchina e li saluti sgommando per andare al lavoro oppure al ritiro da scuola parcheggi in modo selvaggio e corri a prenderli perché sei in ritardo.
Ecco forse è proprio questo senso di arrivare con il fiato sospeso che mi fa sentire così sempre di corsa e mai da nessuna parte.
Eppure ricapitolando io ci provo ad esserci sempre: colloqui a scuola fatto, accompagnamento ad attività extra scolastiche fatto, compleanni e feste varie fatto, accompagnamento e ritiro da scuola, tempo libero fatto, compiti fatto.
Forse il problema non è l'esserci ma lo stare lì, l'essere presente a ciò che faccio senza sentirmi sempre come Fiona May sulla pista.
Il problema è fare una cosa alla volta senza pensare al dopo ma esserci. Godersi momenti belli e brutti senza nella testolina programmare gli appuntamenti della settimana.
Il lavoro occupa grand tempo della mia vita e sono felice del lavoro che faccio, anche se emotivamente pesante e sempre ricco di colpi di scena.
Il regalo che so di aver fatto ai miei figli è quello di avere una mamma realizzata e felice, ....ora l'altro regalo che voglio farmi e fare a loro è quello di avere una mamma che quando c'è....c'è.
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