Mi sono fermata a riflettere su questo periodo, dove per incastrare ogni cosa ed ogni esigenza...corro.
Corro non nel senso che svolgo un'attività di running, che ho sempre sognato di fare, ma corro per spostarmi da un luogo all'altro, da un impegno all'altro e pure da un pensiero all'altro.
Nella mia mente la frase che regna sovrana è "Devo andare" e via come un fulmine parto, stacco la spina e ne metto un'altra, metto una giacchetta e ne tolgo un'altra. Tutto questo correre e andare, non mi permette di fermarmi, di respirare e tutto è un affanno.
Io questa immagine da mamma razzo non la voglio lasciare ai miei figli. Vorrei che loro abbiano la bellezza di godersi il tempo, anche quello vuoto; vorrei che avessimo il tempo da perdere, il tempo da sprecare, quel tempo lento che ci culla e ci trasporta.
Le nostre giornate invece sono quelle di Cape Canaveral, sempre pronte sulla pista di lancio, sempre con il conto alla rovescia, pronti ad essere lanciati velocissimamente verso un'altra parte.
Queste giornate lasciano a tutti il fiato corto e una stanchezza, che non è colpa della Primavera.
Come è possibile riuscire a far entrare tutto nelle 24 ore di una giornata? Come faccio a ritagliare spazio per tutti, per me e per il tempo vuoto? In questo periodo sono alla ricerca di questo equilibrio, perché questo fiato sempre corto, comincia a pesarmi, sopratutto sul cuore.
Il cuore non è quello fisico, ma quello emotivo, di cui spesso mi scordo. Quel tipo di cuore che quando non è curato fa i capricci e ti fa sentire solo emozioni forti e dolorose. Quel tipo di cuore il cui battito forte provocato da queste corse, mi fa sentire sempre in ritardo nelle risposte giuste con i miei figli e sempre con la possibilità che la mamma iena prenda il sopravvento. Quel tipo di cuore che andrebbe curato e annaffiato e non annegato di acqua solo quando ci si ricorda di non avergli dato da bere. In tutta questa frenesia ci si dimentica della cura delle emozioni e dei sentimenti e tutte le parole che si pronunciano sono legate al fare e non al curare e coccolare. Ora che mi sono fermata, proverò a riprendere il passo, rallentando e fermandomi il tempo necessario per innaffiare i cuori di tutti i miei figli, di maritone ed il mio.
Corro non nel senso che svolgo un'attività di running, che ho sempre sognato di fare, ma corro per spostarmi da un luogo all'altro, da un impegno all'altro e pure da un pensiero all'altro.
Nella mia mente la frase che regna sovrana è "Devo andare" e via come un fulmine parto, stacco la spina e ne metto un'altra, metto una giacchetta e ne tolgo un'altra. Tutto questo correre e andare, non mi permette di fermarmi, di respirare e tutto è un affanno.
Io questa immagine da mamma razzo non la voglio lasciare ai miei figli. Vorrei che loro abbiano la bellezza di godersi il tempo, anche quello vuoto; vorrei che avessimo il tempo da perdere, il tempo da sprecare, quel tempo lento che ci culla e ci trasporta.
Le nostre giornate invece sono quelle di Cape Canaveral, sempre pronte sulla pista di lancio, sempre con il conto alla rovescia, pronti ad essere lanciati velocissimamente verso un'altra parte.
Queste giornate lasciano a tutti il fiato corto e una stanchezza, che non è colpa della Primavera.
Come è possibile riuscire a far entrare tutto nelle 24 ore di una giornata? Come faccio a ritagliare spazio per tutti, per me e per il tempo vuoto? In questo periodo sono alla ricerca di questo equilibrio, perché questo fiato sempre corto, comincia a pesarmi, sopratutto sul cuore.
Il cuore non è quello fisico, ma quello emotivo, di cui spesso mi scordo. Quel tipo di cuore che quando non è curato fa i capricci e ti fa sentire solo emozioni forti e dolorose. Quel tipo di cuore il cui battito forte provocato da queste corse, mi fa sentire sempre in ritardo nelle risposte giuste con i miei figli e sempre con la possibilità che la mamma iena prenda il sopravvento. Quel tipo di cuore che andrebbe curato e annaffiato e non annegato di acqua solo quando ci si ricorda di non avergli dato da bere. In tutta questa frenesia ci si dimentica della cura delle emozioni e dei sentimenti e tutte le parole che si pronunciano sono legate al fare e non al curare e coccolare. Ora che mi sono fermata, proverò a riprendere il passo, rallentando e fermandomi il tempo necessario per innaffiare i cuori di tutti i miei figli, di maritone ed il mio.
Uno dei mie gemelli è piuttosto nervoso nell'ultimo periodo...ieri mi ha chiesto di rimanere in bagno con lui mentre faceva la doccia... all'inizio come solito ho sbuffato perchè c'era da preparare la cena, seguire il fratello piccolo e l'altro gemello, sistemare casa, dar da mangiare al cane e chi più ne ha più ne metta... quando lui esasperato mi ha risposto "va bene mamma allora vai!! " mi sono bloccata. Sono rimasta con lui in bagno. Ho provato a chiedergli che c'è che non va... e la risposta mi ha fatto male quanto un pugno in faccia.."mamma...io vorrei solo poter rallentare un po'...." Quanto è vero.....ma non so come fare.... e precipito nello struggimento dei sensi di colpa...
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