Nell'ultimo periodo grandi cambiamenti hanno attraversato la mia vita. Cambiamenti che ti scuotono da dentro, che ti fanno fare quel salto nel vuoto, dove lo stomaco si ricongiunge al cervello e tu annaspi quell'attimo prima di sentire una leggerezza infinita.
Già perché io non sono molto brava a separare passione e dovere, cuore e mente, sesso e amore (ma questo è un altro capitolo...) così dopo mesi di lacerazioni interiori, congetture e continui ripensamenti...mi sono licenziata.
Mi sono licenziata da un lavoro che amavo e amo molto, da un lavoro a contatto con le neomamme, le loro preoccupazioni, bisogni,paure e incertezze. Un lavoro che ho svolto: prima sul campo, in casa di questa fantastiche donne che aprivano la porta a me e si lasciavano un po' guidare nella gestione del loro bambino, delle loro paure e delle loro storie; poi ho iniziato a coordinare chi a casa ci andava, a seguire le segnalazioni da fuori e a difendere con i denti questo progetto così utile e vero.
Ecco questo pezzo di lavoro da quando sono tornata dalla maternità è quello che mi dava linfa vitale per affrontare gli altri pezzi invece più difficili e meno gratificanti.
Già perché quando torni da una maternità non è sempre detto che quello che hai lasciato (anche se per poco tempo) sia ancora lì ad aspettarti e che tu riesca a conciliare i tuoi nuovi orari con quelli richiesti. Allora ti adatti, ti reinventi, cambi luogo di lavoro e vieni gentilmente ceduta altrove....e proprio in quell'altrove ti trovi a fare un'altra cosa che ti ha sempre affascinato molto e quindi ti dividi in luoghi dove raccogli stimoli, nuove competenze e a volte anche bastonate (perché comunque così si cresce) e l'altro dove aspetti solo le 4 ore in mezzo alle mamme e poi vivi aspettando che finisca la giornata.
Io però lavoro con la gente e non è così facile dissimulare il tuo fastidio o la tua fatica e tenere a bada questo senso di frustazione e quindi riempi i polmoni di coraggio e invii curriculum...alla ricerca di altri sogni e altre ambizioni.
Alla fine del mese lascerò la cooperativa che negli ultimi 8 anni è stata la mia casa e saluterò i miei colleghi cari con cui ho intessuto relazioni preziose.
Da circa 1 mese ho cominciato in un posto nuovo (part-time perchè grazie alla flessibilità l'altro part-time me lo sono tenuto).
I pensieri sono tanti e il cambiamento è stato radicale sia come tipologia di utenze da neonati ad adulti sia come difficoltà dalla maternità alla tossicodipendenza.
Io sono carica di buone volontà e poi questo nuovo lavoro mi aveva sempre acceso delle corde ,che non ero mai riuscita a far risuonare per impossibilità a coniugarlo alla mia vita familiare.
In questo momento l'amarezza riguarda ciò che ho lasciato e tutto quello che ho imparato in questi anni sulla prima infanzia, che rimarrà nel mio bagaglio....e che magari un giorno tornerà utile...e il salutare colleghi cari da cui ho imparato tante cose.
Ma non mi fermo qui proseguo lanciando i miei sogni oltre le paure, stendendo progetti teatrali e inseguendo il sogno di lavorare scrivendo.
Nel frattempo ho raccolto la sfida che la vita mi ha dato e positivamente conosco questi giovani ragazzi a cui la vita ha già rubato molto tempo e tento di motivare, di fare vedere il lato bello e una possibilità....che c'è sempre per tutti ....e in questo la miaodiosissima amata scuola superiore mi ha aiutata perché come ripeteva incessantemente la mia prof. di latino
Già perché io non sono molto brava a separare passione e dovere, cuore e mente, sesso e amore (ma questo è un altro capitolo...) così dopo mesi di lacerazioni interiori, congetture e continui ripensamenti...mi sono licenziata.
Mi sono licenziata da un lavoro che amavo e amo molto, da un lavoro a contatto con le neomamme, le loro preoccupazioni, bisogni,paure e incertezze. Un lavoro che ho svolto: prima sul campo, in casa di questa fantastiche donne che aprivano la porta a me e si lasciavano un po' guidare nella gestione del loro bambino, delle loro paure e delle loro storie; poi ho iniziato a coordinare chi a casa ci andava, a seguire le segnalazioni da fuori e a difendere con i denti questo progetto così utile e vero.
Ecco questo pezzo di lavoro da quando sono tornata dalla maternità è quello che mi dava linfa vitale per affrontare gli altri pezzi invece più difficili e meno gratificanti.
Già perché quando torni da una maternità non è sempre detto che quello che hai lasciato (anche se per poco tempo) sia ancora lì ad aspettarti e che tu riesca a conciliare i tuoi nuovi orari con quelli richiesti. Allora ti adatti, ti reinventi, cambi luogo di lavoro e vieni gentilmente ceduta altrove....e proprio in quell'altrove ti trovi a fare un'altra cosa che ti ha sempre affascinato molto e quindi ti dividi in luoghi dove raccogli stimoli, nuove competenze e a volte anche bastonate (perché comunque così si cresce) e l'altro dove aspetti solo le 4 ore in mezzo alle mamme e poi vivi aspettando che finisca la giornata.
Io però lavoro con la gente e non è così facile dissimulare il tuo fastidio o la tua fatica e tenere a bada questo senso di frustazione e quindi riempi i polmoni di coraggio e invii curriculum...alla ricerca di altri sogni e altre ambizioni.
Alla fine del mese lascerò la cooperativa che negli ultimi 8 anni è stata la mia casa e saluterò i miei colleghi cari con cui ho intessuto relazioni preziose.
Da circa 1 mese ho cominciato in un posto nuovo (part-time perchè grazie alla flessibilità l'altro part-time me lo sono tenuto).
I pensieri sono tanti e il cambiamento è stato radicale sia come tipologia di utenze da neonati ad adulti sia come difficoltà dalla maternità alla tossicodipendenza.
Io sono carica di buone volontà e poi questo nuovo lavoro mi aveva sempre acceso delle corde ,che non ero mai riuscita a far risuonare per impossibilità a coniugarlo alla mia vita familiare.
In questo momento l'amarezza riguarda ciò che ho lasciato e tutto quello che ho imparato in questi anni sulla prima infanzia, che rimarrà nel mio bagaglio....e che magari un giorno tornerà utile...e il salutare colleghi cari da cui ho imparato tante cose.
Ma non mi fermo qui proseguo lanciando i miei sogni oltre le paure, stendendo progetti teatrali e inseguendo il sogno di lavorare scrivendo.
Nel frattempo ho raccolto la sfida che la vita mi ha dato e positivamente conosco questi giovani ragazzi a cui la vita ha già rubato molto tempo e tento di motivare, di fare vedere il lato bello e una possibilità....che c'è sempre per tutti ....e in questo la mia
HOME FABER IPSIUS FORTUNAE
Carica di sogni e figli comincio da capo con nuova gente, nuovi posti, nuove motivazioni....perchè anche con 3 figli e quasi (ma non troppo vicina neh) 40 anni si può osare.
Complimenti per il coraggio, ma soprattutto per la forza di fare un lavoro del genere.
RispondiEliminaSei una grande!
tanti auguri allora...sono sicura che motivata come sembri da come racconti sul post riceverai gratificazioni da questa nuova avventura...brava!
RispondiEliminaanche io sono alla ricerca di una svolta...sto cercando e se mi si aprirà una porta spero di avere il coraggio che hai avuto tu....
approposito ho scritto un post...ti va di darmi dei consigli? grazie :)
RispondiElimina